… Dall’Aspromonte all’Arcomagno passando per la Marinella
L’ultima nostra escursione ci permesso di conoscere meglio il piccolo centro di Molochio, un comune di circa 2.500 abitanti, che si trova nel cuore dell’Aspromonte, in una zona ricca di bellezze naturalistiche.
La Storia (da wikipedia) : Poche le notizie sulle origini di Molochio, ma è probabile che il primo insediamento umano di una certa consistenza, a parte una possibile presenza in epoca neolitica, risalga al periodo magnogreco. Un altro momento importante nella storia del paese fu l’arrivo dei monaci basiliani dalla Sicilia: nel loro monastero, infatti, tra il secolo X e XI, trovarono rifugio diverse famiglie di Tauriana messe in fuga dalle scorribande dei pirati islamici. I profughi decisero di stabilirsi in questo centro di cui vollero tramandare in eterno l’immagine di giardino di malve che lo accompagna ancora oggi. Nei secoli successivi Molochio seguì le vicende storiche dei territori reggini sino all’eversione della feudalità all’inizio dell’Ottocento. Qui la religione ha da sempre un ruolo sociale molto forte, come dimostra il Santuario della Madonna di Lourdes eretto già nel 1901 (il primo in assoluto in Italia ed ancora l’unico in Calabria).
Tra i luoghi d’interesse: La chiesa matrice (Santa Maria di Merola), situata davanti ad una delle più belle piazze della piana, distrutta e nuovamente ricostruita successivamente ai sismi del 1783 e del 1908;
La chiesa di San Vito, dove al suo interno sono conservate le statue di San Vito, della Madonna e di San Rocco; e, infine, il Santuario dell’Immacolata di Lourdes (il primo in Italia con detto titolo) e il Convento.
Sabato scorso, ci siamo ritrovati a camminare per le viuzze del paese, scoprendo tanti palazzi antichi e una popolazione davvero molto cortese e accogliente e non ci siamo certo fatti scappare l’occasione di fotografarli.
Con noi anche delle modelle, che hanno posato all’interno dei vecchi edifici abbandonati e per le vie del centro storico e le due piccole mascotte del club, le nostre “modelline” Iside e Maya che oltre a posare per qualche scatto, si sono divertite a giocare coi cagnolini che scorrazzavano in giro 🙂
Il selfie di gruppo prima di andare via …
… e poi, domenica, un’altra giornata dedicata ella fotografia paesaggistica tra un’escursione mattutina alle bellissime cascate Mundu e Galasia (di cui scriverà qualcosa sotto Maria Francesca); una passeggiata sulla spiaggia dell’Arcomagno a San Nicola Arcella (di cui ce ne parlerà Domenico Timpano) e, infine, una strana “esplorazione” con tramonto alla Marinella di Palmi (a cura di Antonio Sorace).
Articolo, copertina e immagini sopra a cura di Giuseppe Tripodi
San Nicola Arcella negli ultimi anni ha riscosso un notevole successo per le sue incantevoli spiagge e per l’ormai famosissimo Arcomagno.
Un arco di roccia che protegge una splendida spiaggetta che viene letteralmente presa d’assalto dai turisti nel periodo estivo.
Proprio per questo motivo ho deciso di fare ore ed ore d’auto per raggiungerla e viverla al meglio nella quiete più totale.
Ci ho passato una giornata intera e spero di ritornarci presto perché è un luogo suggestivo in cui si vive la natura al 100%.
In questi giorni, grazie a dei finanziamenti, verranno sistemati i due percorsi per raggiungere l’Arcomagno quindi consiglio a tutti di visitare la zona almeno una volta nella vita perché l’uomo per stare bene ha bisogno di entrare a contatto con la natura e qui, in questo angolo di Paradiso, si mostra al mondo nella sua bellezza più assoluta.
Articolo e immagini sopra a cura di Domenico Timpano
Caffè, cornetto al cioccolato e via all’avventura! Inizia così la giornata di Domenica 24 Marzo per i più temerari tra i fotoamatori gioiesi.
L’allegra combriccola formata da me (Maria Francesca), Maria Teresa, Antonio, Azzurra e Lorenzo, con tanto di mascotte guida (Luna, bellissimo esemplare di pastore tedesco), si è diretta di buon mattino in direzione Monte Trepitò (comune di Molochio) per visitare e immortalare lo splendido scenario naturale rappresentato dalle tre cascate del luogo, la cascata Mundu, la Galasia Piccola e la Galasia grande.
Destreggiandoci tra sentieri ripidi e scoscesi per un percorso lungo circa 5 chilometri, siamo riusciti a conciliare sano (sebbene faticoso) trekking e meritate pause di relax fotografico ai piedi di ogni meravigliosa cascata, con realizzazione di foto paesaggistiche mozzafiato e ritratti dal sapore “wild“.
Una mattinata trascorsa immersi nella location rocciosa e (ancora) incontaminata che ha fatto sentire la stanchezza ma non ci ha mai fatto, neanche lontanamente, pentire della scelta fatta.
Terminato il lungo cammino, dopo una breve pausa ristoratrice e probabilmente ancora non pienamente soddisfatti e non del tutto sfiniti, abbiamo deciso di cambiare completamente scenario e trasferirci dalla montagna al mare, direzione Marinella di Palmi.
C’era un bellissimo tramonto di inizio primavera che ci stava aspettando e di conseguenza un gioco di luci prevedibile ma mai visto, in un luogo abbandonato, talmente dismesso da far paura ai più coraggiosi ma che non è riuscito a fermare la voglia di fotografare dei più temerari tra i temerari: me, Maria Teresa e Lorenzo.
Non era bastata la scalata della montagna rocciosa ad indurci a rinunciare ad una nuova scalata, per molti versi più difficile e pericolosa, quella di una “montagna” di terra mista ad acqua (una bella montagna di fango, giusto per capirci) apposta dall’uomo a bloccare la galleria a singolo binario della Ferrovia Tirrenica Meridionale sita, appunto, nella marinella e, dall’inizio degli anni ’60, completamente dismessa e abbandonata.
Da buoni esploratori, sempre con macchina fotografica e treppiedi a seguito anche nel momento più difficile, dotati questa volta anche di torce, indispensabili all’ “impresa“, abbiamo scalato questa montagna fangosa, strisciato come soldati per attraversare un piccolo pertugio rimasto aperto per poi scivolare, nel verso senso della parola, dall’altro lato.
Qualche metro ed ecco lo scenario: la marinella da un punto inesplorato in cui si potevano ammirare mare, montagna e centro abitato, e quel bellissimo gioco di luci e ombre all’interno della galleria che avevamo potuto fino a quel momento solo immaginare e, a quel punto invece, anche gustare… e, ovviamente, immortalare! 😁
Terminata la giornata, contornata ovviamente anche da selfies ricordo/testimonianza, dopo il calar del sole e all’accensione delle prime luci cittadine, abbiamo intrapreso tutti e cinque assieme la strada del ritorno con l’allegria che ci ha contraddistinto dal mattino e mai abbandonato, sebbene ormai stanchi, sporchi e doloranti, ma felici e soddisfatti.
Come dice qualcuno, “la fotografia è sacrificio, il sacrificio è soddisfazione, la soddisfazione è godimento. Ergo, la fotografia è godimento!”
Quindi, a conclusione, direi che ne sia propria valsa la pena, rientrando a casa sì stanchi, sporchi e doloranti, ma più ricchi nel corpo e nelle memory card… soprattutto, più ricchi negli occhi, nella mente e nell’anima. 😊
Foto correlate all’articolo a testimonianza della bellissima giornata.
Articolo e immagini sopra a cura di Maria Francesca Iaria
La Marinella ti offre sempre un’atmosfera molto particolare. Pietre, scogli e vegetazione tipica macchia mediterranea. Uno dei luoghi più romantici del mondo. Quando vedi i suoi tramonti è impossibile non innamorarsi.
Dalla spiaggia vedrai come sfondo la Sicilia e lo spettacolo delle isole Eolie mentre alle spalle ti ritroverai il Monte Sant’ Elia. Cielo, mare e montagna al tramonto si dipingono di viola ed è stupendo fermarsi ad ammirare questa meraviglia.
Articolo sulla Marinella e immagine sopra a cura di Antonio Sorace